lunedì, settembre 10, 2007

V-Day: Cronaca di un evento

Come molte altre persone ho assistito alla nascita, all'evoluzione, alla manifestazione dell'8 settembre e alle conseguenze della stessa.

In queste righe volevo tentare di riassumere alcune considerazioni/riflessioni/emozioni vissute in questo periodo.

Partiamo dall'inizio. La proposta. Uno giorno il blog di Grillo pubblica questa proposta, accompagnata da un video pubblicato su YouTube, in cui Grillo, insieme ad un gruppo di temerari, si presentata in cassazione per depositare una proposta di legge di iniziativa popolare e contestualmente parte una mobilitazione per organizzare la manifestazione per la raccolta delle firme.

Una delle cose che mi ha più colpito è la modalità con cui questa iniziativa è nata ed è cresciuta: internet – esclusivamente la rete. Fino al pomeriggio dell'8 settembre nessuna televisione/tg/giornale ha dedicato un minuto all’iniziativa, si sono limitati ad ignorare la cosa come se non esistesse. Ogni giorno il contatore delle adesioni aumentava (fino a raggiungere circa 200.000 iscritti il giorno prima del v-day) ma fuori dalla rete tutto taceva, le 200.000 persone non esistevano.

Come convinto sostenitore dell’iniziativa, ho provato a pubblicizzare l’iniziativa con i mezzi a mia disposizione: invio di mail alle persone che conosco, sms, passaparola, logo del v-day sul blog ecc. A questo punto è successa una cosa strana. Parlando con i miei amici, con le persone a cui volevo far conoscere l’iniziativa, ho notato che molte persone già sapevano di cosa stavo parlando e appoggiavano l’iniziativa con la mia stessa convinzione. Nonostante queste conferme ero comunque molto scettico sulla riuscita del v-day. Come è possibile che ci sia un’ampia adesione se nessuno ne parla? Quante sono le persone che non si affidano solo ai mass-media ma cercano indipendentemente le notizie? Quante persone non dispongono dei mezzi/possibilità di accedere alla rete? Queste sono alcune delle domande che mi ponevo alla vigilia del v-day.

Infine arriva il giorno del v-day. 8 settembre 2007.

Passo la mattina a guardare i vari tg: NULLA. A cosa sono servite le 200.000 adesioni? E’ possibile che non esistono emittenti libere capaci di dar voce ad un evento di così grande? A differenza della realtà offertami dalla tv, leggo sul blog di Grillo che ai banchetti per la raccolta di firme ci sono già delle lunghe file. Possibile? Sarà vero?

Parto per andare in piazza Maggiore. Il 19 mi lascia in via Ugo Bassi. Via Rizzoli è chiusa al traffico. C’è un fiume di gente che va nella mia stessa direzione. Prima di arrivare in piazza Maggiore mi convinco di una cosa: sarà un evento storico, la nascita di una consapevolezza, l’inizio di un assedio verso la politica che non risponde agli interessi della gente per bene.

Arrivo in piazza Nettuno. Il colpo d’occhio è sorprendente. La piazza è strapiena. A stento si riesce a intuire dove si trova il banchetto per la raccolta firme. Faccio quasi un’ora di fila insieme ai miei compagni di avventura. C’è gente di tutte le età… soprattutto giovani, ma anche persone più grandi, una ragazza in dolce attesa, esiste una fila separata per i portatori in handicap, molti aspettano pazientemente il proprio turno, altri rinunciano per tornarci dopo, altri rinunciano e basta. Io ho fatto circa un’ora di fila, piacevole, parlando e ridendo con i vicini, guardando ciò che accadeva dal maxischermo.

Riguardo l’organizzazione della raccolta firme vorrei fare una critica, se possibile, costruttiva. E’ fuori di ogni dubbio che chi ha organizzato tutto l’evento ha fatto un lavoro semplicemente enorme, però, molte persone non hanno firmato perché la fila da fare era lunga e pesante: probabilmente si potevano suddividere i banchetti o creare dei percorsi che permettessero di fare delle file anche lunghe ma più comode.

Firmiamo e ci spostiamo verso piazza Maggiore. L’altro banchetto per la raccolta delle firme è più affollato di quello che ho appena lasciato.

Grillo è incontenibile. La gente è al settimo cielo. C’è euforia. Si avverte a naso che il primo obiettivo è stato raggiunto. Nell’aria si percepisce, inoltre, che si sta facendo qualcosa di importante che non potrà essere più ignorato. Gli ospiti sia reali che virtuali(presenti grazie ai video mandati sul maxischermo e ai collegamenti), spiegano i motivi che li hanno portato a sostenere l’iniziativa.

Si parla di lavoro, energia, ambiente, democrazia, politica, legalità e sicurezza, internet e open source, informazione e giornalismo, architettura e progettazione, storia, cultura, opere pubbliche ecc.

Si presenta un nuovo modo di vedere e vivere la nostra società. Una nuova visione dell’Italia e del mondo con cui i politici dovranno fare i conti (prima o poi).

Grillo annuncia che sono state raccolte 300.000 firme. I pochi collegamenti che sono riusciti parlano di banchetti super-affollati e moduli finiti.

Grillo annuncia, inoltre, che hanno parlato del v-day la CNN, la BBC e altri: mancano i telegiornali italiani.

A mezzanotte il banchetto per la raccolta firme chiude. C’è tanta gente che non riesce a firmare L.

Torno a casa. Accendo la tv. I mass-media hanno dovuto riconoscere la portata dell’evento. I tg iniziano a parlare della manifestazione. Il comportamento dei politici è il seguente: prima sembra che il v-day non è mai accaduto, poi contestando la manifestazione con delle dichiarazioni incomprensibili.

Siamo entrati nell’inizio del dopo v-day.

Delle accuse che sono volate quella che mi ha colpito di più è stata quella di Casini.

Il nostro onorevole DIPENDENTE Casini sostiene: "Attaccato Marco Biagi" - "la più grande delle mistificazioni", una manifestazione "di cui dovremmo tutti vergognarci". Io, con tutta l’onestà intellettuale di cui sono capace, posso dire che l’onorevole DIPENDENTE Casini o è un bugiardo, o è male informato. Non so quali siano le sue fonti di informazione ma una cosa è certo: nessuno ha offeso e/o attaccato Marco Biagi. Ogni volta che la parola “Biagi” è stata pronunciata è stata preceduta dalla parola “legge”. La contestazione è stata incentrata sulle leggi che hanno agevolato il precariato (tra cui la legge Biagi, la legge Treu ecc.).

Il video a cui si fa riferimento è pubblico e si trova anche a questo indirizzo: http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=12420&fromplayer=12420&stream=video&showtab=Copertina

Si tratta di alcune diapositive tratte dal libro “Schiavi moderni” che Grillo ha inviato al capo dello stato e, per questo omaggio, il capo dello stato ha ringraziato pubblicamente Beppe Grillo.

Cosa succede adesso? I mass-media (colpevolmente assenti fino a questo momento), si sono mobilitati per inseguire le dichiarazioni di questo o quel politico più o meno indignato di qualcosa che fino a ieri non esisteva. Tranne i pochi politici che si distinguono (Di Pietro, i Verdi), chi parla di populismo, chi parla di antipolitica, chi di pericolo democratico ecc.

Per come la vedo io, la gente sta recuperando l’interesse per la cosa pubblica e vuole che la propria voce sia ascoltata come un comando dato da un datore di lavoro al proprio dipendente. E’ per questo motivo che c’è una diffusione di blog, di migliaia di mail protesta indirizzare ai politici, ai giornali/telegiornali/televisioni, di spazi di discussione per il dopo v-day. Gli interrogativi del popolo del v-day sono questi: ora che abbiamo affermato la nostra forza e determinazione, cosa facciamo? Come possiamo ribadire che la musica è cambiata? Come posso fare la mia parte per portare avanti il cambiamento in atto?

Come è successo prima del v-day anche adesso c’è la divisione tra ciò che succede e ciò che i mezzi d’informazione dicono. Da una parte c’è un popolo che si mobilita sulla rete pubblicando foto, filmati, descrivendo le proprie sensazioni e impressioni, proponendo i passaggi successivi ecc. Dall’altra parte ci sono i mass-media, che cercano di dare più o meno luce alle impressioni dei politici a seconda della vicinanza politica del proprio editore.

Ciao

Luigi Quitadamo

v-day